Davide e e Selene hanno intervistato Mirko, che lavora al Balzo da 3 anni.

Quante persone segui con percorsi educativi a domicilio?
Seguo tre ragazzi: Claudio, Matteo, e Alessio.

Che tipo di disabilità hanno?
Claudio è su sedia a rotelle, ha una semi paresi sul lato sinistro del viso e un lieve ritardo cognitivo.
Matteo ha un lieve ritardo evolutivo con sintomatologia ossessiva, mentre Alessio è un ragazzo con autismo.

Che tipo di programma svolgi? La famiglia che ruolo ha?
Il programma viene concordato con la famiglia in base agli obiettivi che vuole che il ragazzo raggiunga.

Varia in base alle capacità della persona?
Certo! Utilizzo per ciascuno un metodo diverso sulla base delle loro conoscenze e competenze.
Matteo ad esempio, grazie ai percorsi educativi e alla sua determinazione, ha un lavoro, prende da solo i mezzi pubblici, frequenta la nostra Casa orca, dove ha imparato a farsi la barba, a cucinare, a rifare il letto.
Le attività che abbiamo pensato per Claudio e Alessio invece sono più ludico ricreative e volte a rafforzare le capacità relazionali e di comunicazione.

In che luogo viene svolto?
Con Claudio prevalentemente a casa sua, anche se qualche volta usciamo.
Con gli altri due invece più sul territorio: con Matteo andiamo in Casa Orca, mentre con Alessio, oltre a lavorare in casa sulle abitudini legata alla cura di sé (fare la doccia ad esempio), stiamo imparando a prendere la metropolitana e a memorizzare le strade per tornare a casa.

Quali strumenti utilizzi?
Con Claudio i giochi, videogiochi – la sua passione – e libri; con Matteo il dialogo, alla scoperta dei suoi sentimenti e della sua  quotidianità; con Alessio sempre il dialogo ma caratterizzato più da gesti a lui comprensibili.

Mediamente quanto dura un incontro educativo a domicilio?
La durata viene concordata con la famiglia. Nello specifico: per Claudio due volte a settimana due ore ciascuna; Alessio una volta a settimana per due ore; invece per Matteo due una volta a settimana da due ore.

Quali obiettivi sei riuscito raggiungere fino ad ora?
Uno degli obiettivi per Claudio era far sì che riuscisse a condividere le sue passioni con qualcuno che gli è amico.
Matteo ha potenziato e acquisito nuove autonomie (vivere in casa da solo) e sconfitto un po’ la timidezza.
Alessio oggi è in grado di fare molte cose da solo, cose che fino a pochi mesi fa rinunciava a fare.

L’educatore da chi viene scelto?
Viene scelto dal coordinatore dei servizi educativi del Balzo in base alle caratteristiche della persona.

Che tipo di rapporto si è creato con la famiglia e con la persona?
Il rapporto è diventato molto confidenziale visto che li seguo da parecchi anni.

 

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