È solo a partire dagli anni ’90 che in Italia si è iniziato a parlare di inclusione scolastica. Prima di allora la storia dell’esperienza scolastica delle persone con disabilità nel nostro Paese è stata caratterizzata da una lunga politica educativa orientata alla separazione e, successivamente, riorganizzata sotto il segno dell’integrazione.
L’inclusione scolastica è la strategia pedagogica che orienta l’organizzazione di un sistema scolastico alla valorizzazione della classe nel suo insieme e alla partecipazione e al coinvolgimento di ogni studente e studentessa. Le diversità sono elementi da valorizzare e un’occasione di crescita personale per tutti e tutte.
Un’idea diversa da quella di mera integrazione che ha orientato le politiche scolastiche degli ultimi decenni del secolo scorso.
La legge n. 118/1971 e quella 517 del 1977, sono state le prime a gettare le basi di un’organizzazione scolastica sempre meno segregazionista e separatista.
La legge del 1977 in particolare, ha sancito l’abolizione delle classi “speciali e differenziali”, prima di allora le classi dedicate unicamente a studenti con disabilità e ben distinte dalle classi frequentate da soli studenti neurotipici.
Questa legge introduce nelle scuole anche la figura dell’insegnante di sostegno per un accompagnamento individualizzato degli studenti disabili all’interno della classe.
Il diritto allo studio delle persone disabili è stato poi meglio regolato dalla legge 104 del 1992 la quale si impegna a garantire piena dignità riconosciuta alle persone con disabilità non che la costruzione di un percorso educativo e formativo volto alla ricerca di autonomia della persona. In questo nuovo panorama legislativo assumono nuova importanza le collaborazioni tra i diversi contesti di vita delle persone disabili, dalla scuola, alla famiglia, al lavoro.
Le altre leggi di riferimento
Le linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità pubblicate nel 2009 e la legge 170 del 2010 rappresentano altri due tasselli centrali del percorso verso l’inclusione scolastica poiché descrivono, le prime, un’azione orientata alla creazione di un ambiente scolastico inclusivo e in grado di accettare e valorizzare le diversità e i bisogni di ciascuno, e l’altra il riconoscimento dei bisogni di apprendimento specifici di ogni studente come il punto di partenza per la progettazione di una didattica personalizzata e individualizzata.
È grazie a questi importanti passi e alla realizzazione infine di un vero e proprio decreto inclusione tra il 2017 e il 2019, che si è potuto costruire nei decenni un sistema scolastico sempre più realmente inclusivo.
Oggi la diversità è risorsa, il diritto all’educazione una sicurezza per tutti e tutte e la Scuola un luogo di crescita personale dover poter imparare, prima ancora che le materie scolastiche, la bellezza di stare insieme agli altri, con le proprie somiglianze e con le proprie preziose diversità.
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